A Castiglion Fiorentino, un paese che porta avanti gran parte della storia agricola toscana, sorge la piccola realtà vinicola Carlo Tanganelli. Attraverso una tradizione portata avanti di generazione in generazione, la famiglia Tanganelli si è sempre distinta per la produzione di vino destinato al consumo locale. Solo verso la fine degli anni ’90 quando Carlo assume le redini della cantina, si inaugura una produzione specializzata nella vendita sul mercato, mantenendo come comune denominatore la costante produttiva artigianale. Oggi, la cantina è gestita dal figlio Marco che, dopo aver stravolto i suoi piani di vita abbandonando la sua carriera al di fuori della campagna, ha deciso di tornare a casa e raccogliere il testimone.
Al giorno d’oggi Marco si è creato una straordinaria reputazione come agricoltore ed è diventato una grande fonte di consigli quando si tratta di cura della vite. Così dal 2002, è iniziato il vero e proprio progetto di crescita verso il raggiungimento dello standard qualitativo di adesso, costruendo una nuova cantina e affiancandosi all’agronomo Ruggero Mazzilli. L’idea è sempre stata quella di un approccio agricolo molto rispettoso nei confronti dell’ambiente atto a valorizzare le peculiarità del territorio, non facendo mai utilizzo di chimica o di prodotti di sintesi né in vigna né in cantina. Il loro obbiettivo è quello, infatti, di realizzare vini sinceri e concreti, in grado di rispecchiare le caratteristiche di un terroir ancora intatto. Le lunghe fermentazioni con lieviti indigeni, le macerazioni sulle bucce, l’assenza di processi invasivi come chiarificazioni o filtrazioni e il minimo utilizzo di solforosa sono i punti cardine del pensiero produttivo di Marco.
I 10 ettari di vigne della cantina Tanganelli sono condotti in regime biologico, con esposizioni e terreni diversi tra loro. Ogni vigneto è in grado di esprimere un carattere unico, grazie alla ricerca che c’è stata dietro alla scelta delle varietà e dei cloni più adatti per ogni singola parcella. Tra Trebbiano, Malvasia e Sangiovese, molti di questi appezzamenti hanno più di 110 anni, e sia la famiglia Tanganelli che l’Università di Siena ritengono che alcune viti siano le più antichi della Toscana. Grazie ad un microclima ottimale, un’esposizione a sud-est e una massiccia presenza di piante aromatiche come mirto, mandorlo amaro e fico d’india nascono vini unici e tipici, di stampo mediterraneo. In poche parole: una perla nascosta nelle pendici sud-orientali della Toscana!